algoritmoLa Sintesi FM è uno dei primi sistemi ad utilizzare commercialmente l'elaborazione digitale del suono, l'unità di generazione base nella sintesi FM si chiama Operatore. Nello Yamaha DX7, sicuramente il più fortunato sintetizzatore ad aver adottato questo tipo di sintesi, gli operatori sono 6 e non sono altro che generatori di onde sinusoidali. Oscillatori quindi che non hanno la possibilità d variare le proprie forme d'onda. Questi operatori sono organizzati in Algoritmi nel (DX7 II FD ne troviamo 32) per essere modulati a vicenda. Nei diversi algoritmi gli operatori si dividono tra Modulatori e Portanti i primi servono a modulare altri operatori mentre i secondi emettono il suono finale.

"Come unità indipendenti, i portanti e i modulatori sono esattamente gli stessi, in quanto operatori (oscillatori ad onda sinusoidale). E' soltanto nella loro interazione che essi sono divisi in portanti e modulatori." Yamaha 1988, pag. 25

Tutti gli operatori hanno in definitiva la possibilità di poter variare l'ampiezza (volume), la frequenza (intonazione) e di essere pilotati da un inviluppo definito EG Envelope generator e un LFO sia per controllare l'intonazione che il volume.

La scelta degli algoritmi, l'intonazione, attivazione e regolazione del livello di uscita degli operatori e tutte le altre operazioni di programmazione sono attivate attraverso un unico cursore Data Entry e dai vari tasti disposti sul pannello frontale.

E' evidente che la programmazione non è per niente semplice ne divertente specie per un neofita. In particolare non si capisce bene quale algoritmo scegliere per cominciare a costruire un suono: "Dopo una prima occhiata al pannello frontale del DX7 II FD/D avete probabilmente avuto difficoltà ad immaginare che cosa potevano avere a che fare con il suono questi gruppi di "quadratini"." ... "Comunque, la selezione di un algoritmo apparentemente ideale non è sempre un fatto cruciale. La sintesi FM è talmente flessibile che potete raggiungere timbri abbastanza simili con algoritmi molto diversi.""ci sono diversi approcci per programmare il dx7. Spesso il più facile sarà quello di ascoltare le voci programmate dalla Yamaha per trovarne una simile a ciò che avete in mente" Yamaha 1988, pag. 153.

Anche la Yamaha ammette, nel manuale d'uso del DX7, la difficoltà di programmazione e soprattutto di immaginare preventivamente il suono che si vuole ottenere.

La sintesi FM fu commercializzata quasi esclusivamente dalla Yamaha che con le sue serie DX e TX ed SY ebbe un notevole successo. Nella serie SY e TG alla sintesi FM si affianca anche la AWM Adavanced Wave Memory (una sintesi a campioni) che può essere miscelata e modulata dalla sintesi FM. Alla fine degli anni 90, dopo che la produzione di sintetizzatori FM era ormai finita da tempo, la Yamaha ripropose un expander con quattro controlli a pomello il FS1R che poteva vantare la presenza di ben 8 operatori contro i 6 del DX7 II. Esistono tuttora vari software che utilizzano la sintesi FM.

Nel DX7 e nelle macchine più grandi la Yamaha fece grande attenzione alla performance utilizzando ottime tastiere con aftertouch e dinamica, predisponendo il collegamento di un "Breath control" (Controllo a fiato) e della micro-accordatura di ogni singolo tasto. Era possibile anche la scelta delle curve di dinamica sulla tastiera, rendendo possibile l'adeguamento della sensibilità della tastiera al tocco del musicista.

 

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