wavestation sequenceE' una variante di sintesi per campioni utilizzata dalla Korg nel sintetizzatore Wavestation. A differenza della sintesi PCM semplice utilizza frammenti di campioni in sequenza (Wave Sequencing) che possono essere miscelati tra di loro anche con delle fusioni delle parti iniziali e finali in modo tale che la separazione tra i frammenti venga attenuata e miscelata, si può anche scegliere la durata degli eventi. Un joystick offre poi l'opportunità di passare tra un campione e l'altro all'interno dello stesso programma. Nella Wavestation EX è anche possibile sostituire uno dei campioni del Wave Sequencing con un segnale audio proveniente dall'esterno. 

wavestation adIn questa epoca di "suoni rubati" e di facili riproduzioni c'è anche chi ricerca nella sintesi per campioni uno sviluppo diverso da ciò che era stato possibile con la sintesi analogica ossia il semplice filtraggio dei suoni o la loro modifica nel tempo. Dave Smith, già ideatore del Prophet 5 e del protocollo MIDI, mette in campo due nuovi strumenti il Sequential Cirucits Prophet VS e il Korg Wavestation. Il Prophet VS era un ibrido, aveva degli oscillatori basati su wavetable (con forme d'onda campionate) e un filtro analogico mentre il Wavestation era completamente digitale. La novità di questi sintetizzatori stava nella possibilità di sovrapporre campioni sonori e di cambiarne la prevalenza attraverso un Joystick e, nel caso della Wavestation, di poter creare delle sequenze di forma d'onda che si succedevano creando un continuum sonoro. Le atmosfere sonore che nascevano con questi strumenti erano molto "fluide" ed "eteree" perfettamente adattabili alla "Ambient Music" lanciata da Bryan Eno con le sue composizioni per spazi vissuti "Music For Airports" (composto con loop di nastro e con ARP2600) alla fine degli anni settanta. L'idea della musica ambient di B. Eno è quella di riempire gli spazi sonori occupati dalla musica di sottofondo utilizzata nelle sale d'attesa, negli ascensori, nei supermercati per sostituirla con questi grandi "tappeti sonori" spesso privi di suoni ritmici in cui le mutazioni sonore sono lente e mai nette. Queste "tracce sonore" furono molto usate in tutti gli anni 80 nelle colonne sonore cinematografiche e continueranno il loro successo fino alla definizione del genere "New Age" in cui l'elettronica si fonde con strumenti etnici spesso orientali. Con i nuovi sintetizzatori a "Sintesi vettoriale" si riescì a riprodurre con un solo strumento questa atmosfera, senza dover ricorrere a costosi e impegnativi accorgimenti tecnici.

 

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